Ventitreesima puntata di Conflitti in corso
In questa ventitreesima puntata della rubrica Conflitti in corso affiora ancora il tema del Coronavirus, osservato dal punto di vista del conflitto. Infatti, molti dei casi di conflittualità interna alle coppie e in generale alle famiglie che stiamo gestendo nel Servizio gratuito Pronto Soccorso Ascolto e Mediazione e anche le poche mail che sono arrivate per questa rubrica hanno sullo sfondo proprio l’epidemia da COVID 19. In particolare, emergono dei contrasti, dai risvolti anche molto concreti, specie in questa cosiddetta Fase 2, tra chi è poco incline ad avvalersi delle maggiori possibilità di movimento restituite alla nostra libertà e chi invece di tali estensioni vuole avvalersi. I primi accusano i secondi di imprudenza, di irresponsabilità, cioè di egoistica mancanza di coscienza sociale e civile. I secondi accusano i primi di essere paurosi, di essere allarmisti, di eccedere così tanto nella prudenza da provocare dei danni.
Pare che in ambito privato, familiare, si propongano contrapposizioni simili a quelle che vediamo in ambito pubblico.
Da un lato, c’è chi dice: “Forza e coraggio! Ripartiamo!”.Dall’altro, si ribatte:“Calma e prudenza! Aspettiamo!”.
Nel video ragioniamo sul fatto che entrambe le fazioni dichiarano di voler tutelare le ragioni della salute. Una parte si propone come la paladina della difesa dal carattere micidiale del contagio; l’altra parte si dichiara paladina delle ragioni della salute psicologica e relazionale, economica e sociale. Ma cos’è che entrambe le parti in lite spesso non si dicono? E soprattutto cos’è che non ascoltano e quali sentimenti ed emozioni non legittimano?
L’amore per la vita e l’angoscia di morte parrebbero collocarsi alla base delle prese di posizioni di entrambe le parti di molti di questi conflitti.
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