Tesi di Serena Carraro: “I luoghi della solitudine”. Il vissuto di solitudine nel luogo della mediazione familiare.
Serena Carraro, nella sua tesi di fine corso (Edizione XI Corso in Mediazione Familiare Novembre 2017 – Giugno 2019, dell’Associazione Me.Dia.Re.), partendo dalla definizione della solitudine nelle sue accezioni e percezioni, sia negative che positive, ha cercato di delineare il vissuto di coloro che si avvalgono della mediazione. Uno dei possibili sentimenti, una delle tante emozioni, un’ipotizzabile dimensione, che la persona può vivere e attraversare, confrontandosi in primo luogo con la propria individualità.
La solitudine, infatti, è un vissuto ricorrente all’interno delle situazioni di conflitto, ma è esperibile non solo da chi ne è parte attiva, ma anche chi le accoglie e le contiene, nel contesto della mediazione.
Quindi, Serena Carraro, nell’ambito della mediazione familiare, naturalmente, ha preso in considerazione i partner, e nel caso in cui siano coinvolgibili, anche i loro figli, ma, fuori da quell’ambito, ha anche rivolto la sua attenzione alla solitudine di altri confliggenti, senza trascurare la condizione delle vittime di violenza fisica e psicologica nei contesti familiari e delle vittime di mobbing nei contesti organizzativi e lavorativi.
Ovviamente non poteva mancare la condizione di solitudine del mediatore, che risulta essere, con la sua posizione equi-prossima, uno dei protagonisti sulla scena della mediazione.
Può cliccare qui chi è interessato a leggere la tesi di Serena Carraro.
Le altre tesi sulla mediazione familiare dei partecipanti ai corsi di Me.Dia.Re. si trovano nella pagina Tesi dei Corsi di Mediazione Familiare, Penale…
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