Perché “Ascolto e Mediazione” e non soltanto “Mediazione”?

I servizi di Me.Dia.Re. sono definiti e declinati non soltanto come di “mediazione”, ma come servizi di “Ascolto e Mediazione”, il che vale anche per quelli di mediazione familiare, di mediazione penale, di mediazione sanitaria, ecc. Perché?

Spesso la parola mediazione tiene lontani coloro che, pur soffrendo non sono disposti a mediare il loro conflitto, ritenendo che mediazione significhi compromesso, che equivalga ad una resa, ad una sconfitta, che sia sinonimo di rinuncia alle proprie ragioni, o che implichi la disponibilità non solo al sacrificio dei propri diritti e interessi, ma anche al tradimento dei propri valori, incluso un basilare senso di giustizia.

Per tale ragione i nostri Servizi sono anche e in primo luogo Servizi di Ascolto, oltre che di mediazione: non per fare arrivare alla mediazione chi non vuole sentire neppure pronunciare tale parola, ma per dare un luogo e un tempo di accoglienza anche a chi ha quel genere di sentimento, di pensiero e di atteggiamento.

Si intende offrire, cioè, la possibilità di essere ascoltati anche a coloro che non sono disponibili a mediare i loro conflitti. E l’esperienza dice che non sono (siamo) pochi, anzi che sono (siamo) tanti. Verosimilmente, la maggioranza.

 

Tratto dall’intervento di A. Quattrocolo nell’Open Day della XVI edizione dei Corsi di Mediazione Familiare e di Mediazione Penale, Sanitaria e Lavorativa

Locandina Master Mediatori familiari
Locandina Master Mediazione penale
Slide background
Slide background
Slide background
Slide background
Slide background
0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *