Tesi di Fabiola Sacco: La Mediazione Familiare: una risorsa per le famiglie con minori disabili

La tesi di Fabiola Sacco di fine corso (Edizione XII Corso in Mediazione Familiare Maggio 2018 – Novembre 2019, dell’Associazione Me.Dia.Re.) mira a far comprendere come la mediazione familiare possa essere una risorsa di particolare importanza anche (e, per certi aspetti, soprattutto) per le famiglie con un minore disabile.

Le famiglie con minori disabili sono sottoposte a sfide quotidiane e a stress continuo e quindi hanno bisogno che le loro fragilità vengano accolte e ascoltate (…). Ho voluto, nel mio elaborato, parlare di mediazione e disabilità perché a mio parere è un discorso poco affrontato e che invece necessiterebbe di maggiore attenzione. Il mio intento è stato quello di sottolineare l’importanza della mediazione anche per queste situazioni delicate, in quanto queste famiglie, sono sottoposte a maggiore stress e non sempre dispongono degli strumenti necessari per poter affrontare delle crisi familiari”.

Può cliccare qui chi è interessato a leggere la tesi di Mediazione Familiare di Fabiola Sacco.

Le altre tesi sulla mediazione familiare dei partecipanti ai corsi di Me.Dia.Re. si trovano nella pagina Tesi dei Corsi di Mediazione Familiare, Penale… Tra queste, quella di Luca PuglieseLa mediazione familiare nella separazione di fronte alla disabilità.

Tesi Anna Lucia Mirone: La mediazione familiare come strumento preventivo

La tesi di Anna Lucia Mirone di fine corso (Edizione VI Corso in Mediazione Familiare Novembre 2014 – Gennaio 2016, dell’Associazione Me.Dia.Re.), tenendo conto della letteratura scientifica, si sofferma sui fattori di rischio che possono portare alla messa in atto di condotte anomale da parte dei figli (in generale, ed in particolare all’interno della fase adolescenziale), con particolare riferimento alle situazioni di separazione/divorzio conflittuale tra i genitori. Ma nella tesi di Anna Lucia Mirone non si trascurano i fattori di protezione ed il livello di resilienza dei minori coinvolti nel processo di separazione di genitoriale. In questo quadro, la tesi arriva a proporre un peculiare ruolo della mediazione familiare, in un’ottica di prevenzione rispetto all’insorgenza di condotte anomale da parte dei figli.

Può cliccare qui chi è interessato a leggere la tesi di Mediazione Familiare di Anna Lucia Mirone.

Le altre tesi sulla mediazione familiare dei partecipanti ai corsi di Me.Dia.Re. si trovano nella pagina Tesi dei Corsi di Mediazione Familiare, Penale…

Tesi di Vera Barzizza: La Mediazione Penale: interfacciarsi con la violenza

Vera Barzizza, nella sua tesi di Mediazione Penale (Edizione XIII Corso di Mediazione Penale, Sanitaria, Organizzativo-Lavorativa e Scolastica Maggio 2018 – Novembre 2019, dell’Associazione Me.Dia.Re.), nonostante la preparazione di tale elaborato fosse facoltativo, ha svolto un discorso, corposo ed essenziale insieme, sulla Giustizia Riparativa e sulla Mediazione Penale, permettendo, da un lato, un agevole avvicinamento a questa vasta tematica, per chi si accosta per la prima volta ad essa, e consentendo, dall’altro, grazie a puntuali approfondimenti, di trovare occasioni di esplorazione su temi specifici. E scomodi.

Infatti, Vera Barzizza non si è limitata a svolgere delle riflessioni di tipo teorico, ma ha scritto anche con il cuore e, come nella formazione, così nella scrittura della tesi, ha messo in gioco, in qualche modo, anche la propria sensibilità. E se ciò è più facilmente rilevabile nelle parti dedicate alla violenza (bullismo, cyberbullismo, violenza di genere, il fenomeno del Blue Whale), a ben guardare, tale risvolto emerge anche negli altri capitoli e paragrafi.

Può cliccare qui chi è interessato a leggere la tesi di Mediazione Penale di Vera Barzizza. La tesi di Mediazione Familiare di Vera Barzizza, invece, si trova qui.

Le altre tesi sulla mediazione familiare dei partecipanti ai corsi di Me.Dia.Re. si trovano nella pagina Tesi dei Corsi di Mediazione Familiare, Penale…

Tesi di Vera Barzizza: La mediazione familiare e il Servizio sociale oggi

Vera Barzizza, nella sua tesi di fine corso (Edizione VII Corso in Mediazione Familiare Maggio 2015 – Settembre 2016, dell’Associazione Me.Dia.Re.), dopo la descrizione sulle origini della mediazione familiare, sullo sviluppo dei suoi modelli, incluso quello proposto dall’Associazione Me.Dia.Re., svolge un confronto fra la mediazione familiare ed il servizio sociale, concentrandosi in particolar modo sull’importanza dell’ascolto empatico e sul significato del riconoscimento delle emozioni ed evidenziando similarità e differenze tra le due professioni. Nel quarto capitolo Vera Barzizza si sofferma sull’esperienza di tirocinio svolta affiancando un formatore-mediatore, nel quale analizza anche le emozioni e i sentimenti provati ascoltando la persona che si era rivolta ad uno dei servizi di mediazione di Me.Dia.Re. Il quinto capitolo esplora le risorse e i limiti della mediazione e, infine, nell’ultimo capitolo in cui Vera Barzizza riflette su

“quanto mi ha cambiato e quanto mi ha arricchito il percorso formativo proposto da Me.Dia.Re.”

Può cliccare qui chi è interessato a leggere la tesi di Mediazione Familiare di Vera Barzizza. La tesi di Mediazione Penale di Vera Barzizza, invece, si trova qui.

Le altre tesi sulla mediazione familiare dei partecipanti ai corsi di Me.Dia.Re. si trovano nella pagina Tesi dei Corsi di Mediazione Familiare, Penale…

Tesi di Serena Carraro: “I luoghi della solitudine”. Il vissuto di solitudine nel luogo della mediazione familiare.

Serena Carraro, nella sua tesi di fine corso (Edizione XI Corso in Mediazione Familiare Novembre 2017 – Giugno 2019, dell’Associazione Me.Dia.Re.), partendo dalla definizione della solitudine nelle sue accezioni e percezioni, sia negative che positive, ha cercato di delineare il vissuto di coloro che si avvalgono della mediazione. Uno dei possibili sentimenti, una delle tante emozioni, un’ipotizzabile dimensione, che la persona può vivere e attraversare, confrontandosi in primo luogo con la propria individualità.

La solitudine, infatti, è un vissuto ricorrente all’interno delle situazioni di conflitto, ma è esperibile non solo da chi ne è parte attiva, ma anche chi le accoglie e le contiene, nel contesto della mediazione.

Quindi, Serena Carraro, nell’ambito della mediazione familiare, naturalmente, ha preso in considerazione i partner, e nel caso in cui siano coinvolgibili, anche i loro figli, ma, fuori da quell’ambito, ha anche rivolto la sua attenzione alla solitudine di altri confliggenti, senza trascurare la condizione delle vittime di violenza fisica e psicologica nei contesti familiari e delle vittime di mobbing nei contesti organizzativi e lavorativi.

Ovviamente non poteva mancare la condizione di solitudine del mediatore, che risulta essere, con la sua posizione equi-prossima, uno dei protagonisti sulla scena della mediazione.

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Tesi di Alessia Bobbio: Il benessere psicoeducativo dei figli: la funzione tras-formativa della mediazione familiare nel processo di ri-formazione della funzione genitoriale

Nella sua Tesi di fine corso (Edizione XIV Corso in Mediazione Familiare Maggio 2018 – Novembre 2019, dell’Associazione Me.Dia.Re.), Alessia Bobbio è partita dall’assunto epistemologico della pedagogia (come “scienza della formazione dell’uomo”), secondo il quale gli esseri umani iniziano la loro formazione al momento della nascita e la terminano al momento della morte, e dall’osservazione, da essa sviluppata nella pratica del suo lavoro quotidiano, su come spesso bambini o adolescenti che subiscono uno stop evolutivo (in termini di capacità di espressione ed elaborazione delle proprie emozioni, di difficoltà scolastiche, comportamentali, relazionali) siano immersi in un conflitto familiare e in situazioni di separazione conflittuale tra genitori.

La tesi di Alessia Bobbio, perciò, pone l’attenzione sul come il conflitto sia entrato nel profondo del processo formativo di  bambini e adolescenti che hanno difficoltà di apprendimento e di come un approccio mediativo possa intervenire favorevolmente nella ripresa della propria formazione.

Può cliccare qui chi è interessato a leggere la tesi di Alessia Bobbio.

Altre tesi sulla mediazione familiare dei partecipanti ai corsi di Me.Dia.Re. si trovano nella pagina Tesi dei Corsi di Mediazione Familiare, Penale…

Tesi di Tiziana Petiti: L’ascolto attivo, il silenzio e il riconoscimento come elementi della mediazione familiare

Nella sua Tesi di fine corso (Edizione XIV Corso in Mediazione Familiare Maggio 2018 – Novembre 2019, Associazione Me.Dia.Re.), Tiziana Petiti si è soffermata sul tema dell’ascolto, come aspetto centrale (anche) della mediazione. In particolare, soffermandosi sulla tecnica dell’ascolto attivo di Thomas Gordon, del silenzio e sottolineando l’importanza dell’empatia, Tiziana Petiti mette in rilievo come questa possa dispiegarsi con delle “tecniche di rispecchiamento”, che contribuiscono a conferire sostanza al riconoscimento, un elemento di svolta nella mediazione familiare.

Ma nella sua tesi Tiziana Petiti non si limita a sviluppare delle riflessioni teoriche. Anzi per dare concretezza a quelle si sofferma sulla descrizione di un colloquio con una persona in conflitto, che lei ha ascoltato nell’ambito del tirocinio interno al percorso formativo, svolto affiancando un mediatore-formatore di Me.Dia.Re. nei servizi di mediazione familiare di tale Associazione.

Può cliccare qui chi è interessato a leggere la tesi di Tiziana Petiti.

Altre tesi sulla mediazione familiare dei partecipanti ai corsi di Me.Dia.Re. si trovano nella pagina Tesi dei Corsi di Mediazione Familiare, Penale…

Tesi di Alessio Gaggero: La mediazione familiare e dei conflitti. Approccio all’omosessualità.

«Partiamo dal presupposto che, in un mondo ideale, non si dovrebbe affrontare questa tematica. Ogniqualvolta si prende in considerazione la comunità LGBT in relazione a un aspetto specifico, infatti, il rischio è quello di sottolineare un’implicita differenza rispetto alle persone eterosessuali, nonostante i migliori propositi contrari. Non è l’orientamento sessuale dei mediati a dar adito a differenze negli approcci, ma sono gli individui nella loro totalità e peculiarità. Ciò che si vuole qui sottolineare è proprio questo: le persone LGBT devono essere considerate, anche in quest’ambito, al pari delle altre, proprio perché l’orientamento sessuale non rileva. Nemmeno dal punto di vista delle capacità genitoriali, una delle questioni più critiche, ci sono differenze: ormai innumerevoli ricerche hanno dimostrato che i bambini cresciuti all’interno di famiglie omogenitoriali non differiscono significativamente da quelli cresciuti in famiglie etero sotto nessun aspetto. (Biblarz & Stacey 2010). Rischiamo dunque di effettuare quella discriminazione che tanto rifuggiamo. Per questo, paradossalmente, l’obiettivo di questo tipo di lavori non è, come accade nel resto della scienza, il progresso infinito della conoscenza, ma dimostrare che di questi temi non ha più senso parlare. In un mondo ideale, appunto».

È questo uno dei passaggi centrali, per certi aspetti la premessa e, forse anche, il punto di arrivo, ma sta al lettore deciderlo, della tesi di Alessio Gaggero, che seguì la sesta edizione (novembre 2014- gennaio 2016) del Master di Mediazione Familiare  dell’Associazione Me.Dia.Re.

La sua tesi, infatti, propone una panoramica introduttiva sulla mediazione familiare, seguita da una digressione sull’approccio trasformativo, per poi analizzarne le applicazioni all’interno del contesto LGBT.

Può cliccare qui chi è interessato a leggere la tesi di Alessio Gaggero.

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