Il nazionalrazzismo come politica del conflitto (razziale)
Nazionalrazzismo e socialrazzismo
Vi è una relazione circolare tra socialrazzismo e nazionalrazzismo: per entrambi è indispensabile eliminare la riprovazione sociale verso il razzismo. Per entrambi è fondamentale trasformare agli occhi degli altri le vittime del loro odio in colpevoli, in demoni che si meritano trattamenti ancora molto più duri di quelli da essi proposti.
Conflitti, rabbia e frustrazione sullo sfondo del socialrazzismo
La violenza dei socialrazzisti
Il socialrazzismo nella sua comunicazione tesa ad offendere, denigrare, diffamare e calunniare i migranti mette in atto quegli stessi meccanismi di autogiustificazione che psicologicamente servono a neutralizzazione la coscienza nel delinquente. Inoltre una sorta di nuovo negazionismo permette ai socialrazzisti di sentirsi dalla parte della ragione, di definirsi vittime di un’ingiustizia e di non avere rimorsi né scrupoli nel nutrire e nel mostrare odio verso gli appartenenti ai popoli vittime del colonialismo passato e attuale, nel disprezzarle e nel colpevolizzarle, deumanizzandole e riducendole a clandestini.
Le vittime di Piazza San Carlo
Chi si trovava in piazza San Carlo, a Torino, la sera del 3 giugno, ha vissuto un’esperienza terribile, da incubo, e può aver perso molte cose importanti, difficili da dire e ancor di più da spiegare, da recuperare o reintegrare. Quindi cerchiamo di non mancargli di rispetto, biasimandolo per quanto gli è capitato o considerandolo una vittima di rango inferiore rispetto ad altre.
Razzismo e terrorismo
Razzismo, paranoia e islamofobia: sembrano costituire non soltanto una degenerazione in sé, ma rappresentano anche una vittoria - psicologica, politica, sociale, culturale e... sanguinaria - del sedicente Stato Islamico. Infatti, la visione spersonalizzante, anzi deumanizzante dell'Is, esportata e diffusa con il terrorismo in diversi continenti, rischia di essere specularmente assunta da chi sviluppa una visione degli islamici come se fossero dei nemici, delle non-persone.