Autorizzazione della violenza
La continua demonizzazione e criminalizzazione degli immigrati e il tentativo di screditamento ed emarginazione di coloro che non nutrono sentimenti xenofobi fanno parte di una linea politica intrinsecamente violenta. Che, però, ha come possibile effetto, e forse anche come obiettivo politico o perfino come dato costitutivo, la creazione di condizioni culturali favorevoli ad un’autorizzazione della violenza razzista.
Prima gli esseri umani
La sostituzione della prospettiva del "prima gli esseri umani" con quella del "prima noi", invece di tutelare davvero quei "noi", li seduce, li inganna e fornisce comodi alibi per non risolverne le cause del disagio.
(in)giustizia nazionalrazzista
La (in)giustizia nazionalrazzista cerca di far credere che la fonte di tutti i mali di cui soffrono gli italiani è l’immigrazione e si propone come una giustizia centrata sull’individuazione di un comodo capro espiatorio.
Obiettivi dell’antibuonismo nazionalrazzista
Antibuonismo nazionalrazzista
L’antibuonismo nazionalrazzista perseguita gli immigrati per condurre la sua battaglia politico-elettorale contro gli avversari, accusandoli di una "colpa gravissima": essere buonisti.
(il)legalità nazionalrazzista
Il nazionalrazzismo agita continuamente la bandiera della legalità per dare addosso agli immigrati e al sistema di accoglienza. Ma qual è la sua idea di legalità? Una (il)legalità nazionalrazzista.
Strumentalizzazione nazionalrazzista degli stupri
Sulle violenze sessuali commesse in Italia è in corso un’insistente strumentalizzazione: una strumentalizzazione nazionalrazzista degli stupri. Ciò che conta è far sì che un numero crescente di italiani arrivi a considerare il nazionalrazzismo come l’unico baluardo contro orde di stupratori, ladri e assassini.
La doppia morale nazionalrazzista
La doppia morale nazionalrazzista strilla che il migrante è naturalmente delinquente e stupratore, mentre non lo è l’italiano che commette gli stessi reati. E così si indigna quando non viene messo in risalto che l’autore del reato è straniero.
Dove eravamo
Certi momenti ci coinvolgono tutti a prescindere dal luogo in cui avvengono. Certi fatti si fissano nella memoria collettiva e stimolano la vicinanza empatica di interi popoli. Ma quando il fatto che, pure riguarda degli esseri umani, non è riconosciuto come tale, non scatta alcuna empatia. Ricordiamo dove eravamo quando vennero uccisi prima Giovanni Falcone e poi Paolo Borsellino e quando vennero abbattute le Torri Gemelle, perché ci sentivamo lì, a Palermo o a New York. Ma non ci sentiamo lì quando un barcone si rovescia nel Mediterraneo.
Propaganda nazionalrazzista e Welfare
Il socialrazzismo è l’atteggiamento di chi, interessato alla difesa, anzi al rinforzo, dello stato sociale, ritiene che, escludendone i migranti, ciò sia possibile immediatamente. Il nazionalrazzismo stimola e manipola la rabbia e la frustrazione di chi soffre per il disagio sociale sollecitando paura e odio per i migranti. Entrambi affermano che discriminando ed escludendo qualcuno si rinforzino le garanzie per tutti gli altri.