Distanziamento spaziale e distanziamento umano

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Il distanziamento spaziale, al quale siamo stati vincolati per via del Coronavirus, non è traducibile in distanziamento umano. O, almeno, non dovrebbe. Tuttavia, negli ultimi anni, un certo distanziamento umano è stato così largamente propagandato e praticato, che l'esperienza dell'epidemia potrebbe non bastare a farci capire la natura auto-distruttiva del "ribaltamento valoriale" che lo sottende. In questo post, allora, ipotizziamo che si potrebbe conseguire un avvicinamento umano, se nuove politiche economico-sociali, finalmente attuative dei compiti assegnati alla Repubblica dalla Costituzione, si integrassero con un New Deal culturale e relazionale: cioè con servizi e prassi di ascolto, per dare alla paura, al dolore e alla rabbia la dovuta cittadinanza, impedendogli di pretendere i pieni poteri, e di mediazione, per ri-umanizzarci reciprocamente.

La deumanizzazione delle persone senza fissa dimora

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In questo post si propongono delle riflessioni sulla de-umanizzazione in generale e, in particolare, sulla deumanizzazione di cui sono fatte oggetto le persone senza fissa dimora.  Sempre di più, infatti, nella nostra società regna l'indifferenza nei confronti di queste persone, tanto che si giunge a vivere e a pensare come “normale” la condizione di marginalizzazione sociale: i nostri sentimenti, al riguardo, appaiono così anestetizzati che non proviamo più neppure indignazione per il fatto che vi siano delle persone costrette a dormire per la strada, anzi, percepiamo quella situazione come se fosse una condizione naturale, se non addirittura una colpa imputabile proprio a chi finisce per strada.

Distanziamento sociale per l’ odio politico

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Di fronte allo sconquasso in atto a causa del Coronavirus, di fronte al dolore e alla morte dilaganti, di fronte agli scenari tanto confusi quanto inquietanti, in termini sociali oltreché economici, che si prospettano, non possiamo più permetterci di consumare quel particolare tipo di droga, che ci hanno venduto, perché noi eravamo terribilmente disposti a comprare, che può chiamarsi “l’odio politico”.

La campana della solidarietà sociale

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La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.”

Quindi, in questa situazione emergenziale di epidemia, non chiediamoci per chi suona la campana: suona per noi.

Non sono pazzi, ma razzisti pieni di odio

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Gli autori degli attentati alle due moschee di Christchurch in Nuova Zelanda, non sono pazzi. Sono esseri umani che hanno assorbito l'odio e il razzismo, diffusi da una sempre più martellante propaganda, fino a tradurlo in azioni logicamente conseguenti. Avendo imparato che è in corso un tentativo di sostituzione etnica e che gli immigrati e gli islamici sono soggetti pericolosissimi intenzionati a sostituire e sottomettere la popolazione bianca, sentendosi eroici difensori di una nobile causa, hanno massacrato 49 esseri umani, che per loro, però, non erano tali. 

Sostituzione (ir)razionale

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È in corso un tentativo di sostituzione (ir)razionale? Se lo fosse, da chi e perché sarebbe posto in essere tale tentativo? A cosa mirerebbe? E in cosa consisterebbe questa sostituzione? A simili quesiti si può tentare di rispondere partendo dall’espressione che ha ispirato quella di sostituzione (ir)razionale: la sostituzione etnica.

pieta è moribonda

La pietà è moribonda?

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La nostra pietà è moribonda? È un interrogativo che potrebbe sorgere leggendo alcuni fatti di cronaca. Ma, come cantava De Gregori, "Oggi pietà l'è morta, ma un bel giorno rinascerà". Quando? Forse, quando torneremo a ragionare con la nostra testa e a relazionarci con l'altro per ciò che è: un essere umano.

altraviolenza

Un’altra violenza sulla vittima

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Non vi è soltanto quella derivante dal reato, vi è anche un’ altra violenza sulla vittima. Un’altra violenza sulla vittima, tanto dannosa quanto sottovalutata. Anzi, è un’ altra violenza sulla vittima che, talvolta, è realizzata di proposito.

colpa della vittima

Colpa della vittima?

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Perché si dovrebbe sostenere che è per colpa della vittima se essa ha subito una violenza? In realtà, non si dovrebbe, punto e basta. Però, a volte sui media e sui social, a volte, si tende ad attribuire la colpa alla vittima. Perché? Perchè viene ri-vittimizzata e a volte strumentalizzata?

giorno maledetto

Giorno maledetto

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Nel'55 usciva sugli schermi un film di grande successo, Giorno maledetto. Un reduce della Seconda Guerra Mondiale, Macreedy, arriva a Black Rock per cercare il padre di un suo commilitone, un nippo-americano morto in Italia sul campo di battaglia. Scoperto che il vecchio era stato bruciato vivo da un gruppetto di razzisti, guidati da Reno Smith, Macreedy avrà a che fare con i depistaggi e le minacce di questo fanatico violento, autoproclamatosi patriottico. Quanti Reno Smith ci sono da noi? Quanti stranieri sono stati colpiti solo perché immigrati? Cosa si può fare per non sentirsi "sporchi" come gli abitanti di Black Rock?