Quella giornata particolare
L'11 maggio del 2016 veniva approvata la legge sulle unioni civili. Settantotto anni prima si concludeva la visita di Hitler a Roma. Ricordiamo entrambi i fatti, prendendo spunto da Una giornata particolare (1977, di Ettore Scola), che, sullo sfondo di quella storica e nefasta visita, raccontava dell'incontro tra una casalinga ingenua, poco istruita e profondamente sola, e un radiocronista dell'EIAR, licenziato ed inviato al confino dal regime fascista a causa della sua omosessualità.
I roghi nazisti e la nazificazione della Germania
Il 10 maggio del 1933 nelle piazze principali delle maggiori città tedesche si levarono delle fiamme. Erano quelle dei roghi dei libri. Venivano bruciati i testi di Charles Darwin, Albert Einstein, Sigmund Freud, André Gide, Ernest Hemingway, Hermann Hesse, Jack London, Georg Lukács, James Joyce, Jack London, Thomas e Heinrich Mann, Erich Maria Remarque, Karl Marx, Marcel Proust, Robert Musil, Arthur Schnitzler, Upton Sinclair, H. G. Wells, Emile Zola... Ma quei roghi non erano che un pezzo del complesso puzzle di nazificazione della Germania, che Hitler e Goebbels sarebbero riusciti a completare con successo nel giro di pochi anni.
I Serenissimi occupano piazza San Marco
1973, resa del “territorio libero di Wounded Knee”
Marlon Brando non ritira l'Oscar per Il Padrino. Al suo posto, Sacheen Littlefeather, presidentessa dell’associazione per l’identità culturale dei nativi americani, denuncia la vicenda di Wounded Knee.
Con te, Marlene Dietrich
Toccò le vette più alte del successo cinematografica, Marlene Dietrich, diventando la Diva per antonomasia, sviluppando un fascino glaciale, grazie all'aria aristocratica e disincantata di chi ha già fatto tutte le esperienze e le ha sapute ripensare. E grazie alle gambe lunghissime e ai look androgini. Sul grande schermo e negli spettacoli da vivo veicolò un'idea del sesso molto più scandalosa e conturbante di altre star, pur avendo a che fare con “rivali” decisamente eterogenee tra di loro e non meno intelligentemente sovversive come l’ironica e provocatoria Mae West, la tormentata e sfortunata Jean Harlow e Greta Garbo, la “divina”. Ma spesso patì la solitudine. Soffrì anche di depressione. Soprattutto provò il dolore di chi mette in discussione la propria identità. Verso la sua terra natale, la Germania, il sentimento d’amore, il legame d’attaccamento originario, con l’avvento del nazismo, divenne odio. E amore e odio nutrì verso quegli uomini e quelle donne che non riuscirono a darle l’amore che cercava. Ma questa personalità complessa, giudicata scandalosamente ambigua dai bigotti dell’epoca, fu anche la sua forza e le permise di cercare se stessa e di darsi agli altri senza remore, nella vita privata come nei film.
Il primo giudice ucciso dalla mafia
Pietro Scaglione vide Cosa nostra prendere potere nella sua terra, nella sua città, ma non restò con le mani in mano. Fu, infatti, uno dei più agguerriti oppositori di quel sistema malato. Il trattamento riservatogli fu la dimostrazione del suo successo e della sua moralità.
La guerra in casa dei cambogiani e degli americani
Il 4 maggio del 1970, improvvisamente, la Guerra del Vietnam si manifestò in un nuovo campo di battaglia: un campus universitario. Alla Kent State University dell’Ohio, la Guardia Nazionale sparò contro gli studenti, che manifestavano contro l'invasione americana della Cambogia, ordinata dal presidente Nixon. Quattro di loro persero la vita. La protesta esplose in tutto il Paese. Le forze dell'ordine tornarono a sparare e vi furono altri morti. Nixon, insofferente per il dissenso, ordinò di spiare i suoi oppositori, politici e non. Quando gli fu fatto notare che lo spionaggio interno era illegale, rispose: «Quando lo fa il presidente, allora è legale».
Anche per i cambogiani il conflitto tra Vietnam del Nord e Vietnam del Sud, fino a quel momento combattuto al di là dei loro confini, diventò una loro guerra. Una guerra civile. Ne sarebbero derivati milioni di vittime e un interminabile tunnel di morte, sofferenze e orrori.
La profezia di John Doe
Il 3 maggio del 1941 usciva sugli schermi americani "Arriva John Doe" (di Frank Capra), un monito ancora attuale sui movimenti populisti. In particolare, su quelli creati a tavolino e sorretti da una comunicazione tutta tesa a compiacere e a lusingare la gente, così da legarla emotivamente in modo profondo, per assicurarsene la cecità rispetto ai propri loschi interessi economici e l'appoggio acritico e incondizionato nell'attuazione di politiche autoritarie di estrema destra.
1997, muore Paulo Freire, ideatore della “pedagogia degli oppressi”
La "Pedagogia degli oppressi" lo rese globalmente celebre nel mondo dell'educazione, ma gli costò quindici anni di esilio dal proprio paese.
Quella festa del primo maggio trasformata nella prima strage della Repubblica
Il 1° maggio del ’47 duemila persone festeggiavano la vittoria elettorale della sinistra alle elezioni regionali e manifestavano contro il latifondismo che li teneva in miseria. Erano sul pianoro di Portella della Ginestra. All’improvviso una pioggia di piombo. 11 morti di cui due bambini e 27 feriti. Se davvero fu la banda di Salvatore Giuliano a massacrare quelle persone, chi furono i mandanti di questa, prima strage della nostra Repubblica?