Il 6 luglio del ’44 le bombe uccisero 278 persone a Dalmine-Bergamo
Il 6 luglio del '44 gli alleati bombardavano Dalmine (BG) per colpire le acciaierie che lavoravano a commesse militari per la Germania hitleriana. Il ritardo del segnale d'allarme, da parte dell'ufficio germanico di Milano, non permise ai civili di mettersi in salvo: i morti furono 278, i feriti 800. Tra le vittime vi furono la mamma e 7 figli della famiglia Mariano, la cui casa sorgeva vicino alle Officine Mannesmann.
5 luglio 2016: è riconosciuta l’innocenza di Ilaria Capua
Quattro anni fa, una delle più famose ricercatrici italiane nel mondo, la virologa Ilaria Capua veniva prosciolta, perché "il fatto non sussiste" (quindi non solo non lo aveva commesso lei, ma non lo aveva commesso nessuno quel reato: non si era realizzato alcun illecito), dall'accusa di aver diffuso, a scopo di lucro, ceppi di virus dell'aviaria. Ma, due anni prima, quando l'indagine della magistratura era stata pubblicata da L'Espresso, la Capua era stata oggetto di attacchi durissimi, anche in Parlamento e sui social. Era una deputata di un partito al governo, e per molti esponenti di altri partiti, all'opposizione, non fu possibile trattenersi: le dissero di dimettersi da parlamentare, accusandola di aver messo «la propria intelligenza ed il proprio sapere deliberatamente al servizio del male».
Avrebbe compiuto 62 anni don Peppe Diana se non fosse stato ucciso (2 volte)
Giuseppe Diana, nato il 4 luglio del '58, fu ammazzato dalla camorra nella sua chiesa, a Casal di Principe, il 19 marzo del '94. Fu ucciso per il suo impegno anti-camorra, ma, per delegittimarlo, si cercò di farlo passare per cliente di prostitute, pedofilo e camorrista.
3 luglio 1969 scoppia la rivolta di corso Traiano
Il 3 luglio del '69, cinquant'anni fa, gli operai della Fiat e gli studenti, in corso Traiano, a Torino, protestarono contro lo sfruttamento e la discriminazione degli immigrati del Sud e del Nord Est d'Italia, che, in alcune zone della città, erano il 70 per cento degli abitanti e in fabbrica costituivano la metà degli operai.Gli immigrati che trovavano una casa, infatti, pagavano un affitto sproporzionato rispetto al salario e rischiavano lo sfratto da un momento all'altro; migliaia di altri vivevano nelle soffitte e negli scantinati; altri ancora pagavano per avere solo un letto in cui riposare a rotazione, in base ai turni in fabbrica; alcuni dormivano in vecchie aule vicino alla stazione. Ma tutti s'imbattevano nei cartelli razzisti in cui leggevano: «Non si affitta ai meridionali».
2 luglio 1940 Hitler dà le direttive per invadere l’Inghilterra
«Poiché l’Inghilterra, a dispetto della sua situazione militare disperata, non mostra ancora di voler venire a patti, ho deciso di preparare un’operazione di sbarco contro di essa e, se necessario, di eseguirla. Scopo di tale operazione sarà l’eliminazione del territorio metropolitano inglese come base militare di operazioni contro la Germania e, qualora dovesse risultare necessario, la completa occupazione di esso», aveva disposto Hitler nella direttiva con cui dava il via all'operazione Leone Marino. Più tardi, rivolgendosi al popolo inglese, disse: «I vostri capi scapperanno in Canada», ma «per milioni di altri cominceranno grandi sofferenze». E, in tal modo, il Führer predisse: «un grande impero sarà distrutto, un impero che non è mai stata mia intenzione distruggere e neanche danneggiare… ». La premessa per l'attuazione dell'operazione Leone Marino era, come previsto nella direttiva del 2 luglio, il conseguimento della supremazia area da parte della Germania. La battaglia aerea che ne seguì, la battaglia d'Inghilterra, però, segnò il fallimento del progetto hitleriano, al quale avevano preso parte anche 170 caccia, bombardieri e ricognitori del Corpo Aereo Italiano della Regia Marina inviati da Mussolini.
La battaglia della Somme
La battaglia, che si concluse il 19 novembre 1916, procurò 620.000 perdite tra gli Alleati e circa 450.000 tra le truppe tedesche: quella della Somme è stata una delle più sanguinose battaglie della Prima Guerra Mondiale. Per ogni metro guadagnato persero la vita 150 soldati: la conquista di meno di un centimetro di terreno richiedeva la morte di un soldato.