Avrebbe compiuto 62 anni don Peppe Diana se non fosse stato ucciso (2 volte)
Oggi, 4 luglio 2019, avrebbe compiuto sessant’anni Don Diana. Infatti, Giuseppe Diana era nato il 4 luglio del 1958 , a Casal di Principe.
Fu ammazzato, invece, non ancora trentaseienne, nella sua parrocchia, la Chiesa di San Nicola di Bari, a Casal di Principe, alle 7.20 del 19 marzo 1994, quindi, nel giorno del suo onomastico. Stava per celebrare la santa messa, quando due camorristi entrarono in chiesa e chiesero ad alta voce:
«Chi è don Peppino?». Il parroco rispose: «Sono io».
Gli furono sparati contro cinque proiettili: due lo colpirono alla testa, uno alla mano, uno lo raggiunse al viso e uno al collo. Morì all’istante.
Ma si cercò di ammazzarlo anche dopo l’agguato camorristico. Anche da morto, quando quei colpi di pistola calibro 7.65 lo avevano privato della possibilità di replicare. Vi furono, infatti, tentativi di depistare le indagini e di infangare la sua figura. Don Peppe Diana, infatti, da morto, venne accusato di essere stato un frequentatore di prostitute, un pedofilo e il custode delle armi destinate a uccidere il procuratore Cordova.
La Corte di Cassazione il 4 marzo 2004 ribaltò la sentenza di primo grado ed escluse che egli avesse preso in custodia le armi dei clan, accusa, questa, che aveva scatenato la macchina del fango. Sul Corriere di Caserta, infatti, erano apparsi titoli come:
«Don Diana era un camorrista» e «Don Diana a letto con due donne».
La sentenza della Cassazione stabilì che senza ombra di dubbio don Diana era stato trucidato per la sua quotidiana attività di contrasto alla camorra.
Furono condannati all’ergastolo, come esecutori dell’omicidio, Mario Santoro e Francesco Piacenti e, come mandante, il boss Nunzio De Falco .
Alberto Quattrocolo
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