La libertà della mediazione, tra “prassi” e “tecnica”
Prendendo spunto dall’Orestea di Eschilo, si svolgono delle considerazioni sulla funzione della mediazione “in una società sempre più arrabbiata” e sulla libertà di avvalersene: infatti, “se la polis, la città, lo stato, è il luogo in cui il cittadino esercita la propria libertà, come può uno stato obbligare il cittadino a seguire, un percorso contro la propria stessa volontà?”