Con te, Marlene Dietrich
Toccò le vette più alte del successo cinematografica, Marlene Dietrich, diventando la Diva per antonomasia, sviluppando un fascino glaciale, grazie all’aria aristocratica e disincantata di chi ha già fatto tutte le esperienze e le ha sapute ripensare. E grazie alle gambe lunghissime e ai look androgini. Sul grande schermo e negli spettacoli da vivo veicolò un’idea del sesso molto più scandalosa e conturbante di altre star, pur avendo a che fare con “rivali” decisamente eterogenee tra di loro e non meno intelligentemente sovversive come l’ironica e provocatoria Mae West, la tormentata e sfortunata Jean Harlow e Greta Garbo, la “divina”. Ma spesso patì la solitudine. Soffrì anche di depressione. Soprattutto provò il dolore di chi mette in discussione la propria identità. Verso la sua terra natale, la Germania, il sentimento d’amore, il legame d’attaccamento originario, con l’avvento del nazismo, divenne odio. E amore e odio nutrì verso quegli uomini e quelle donne che non riuscirono a darle l’amore che cercava. Ma questa personalità complessa, giudicata scandalosamente ambigua dai bigotti dell’epoca, fu anche la sua forza e le permise di cercare se stessa e di darsi agli altri senza remore, nella vita privata come nei film.