Il 25 luglio 1943 il Gran Consiglio del Fascismo sfiducia il Capo del governo, Benito Mussolini
Il 25 luglio del 1943, il Gran Consiglio del Fascismo, l’organo che aveva di fatto completato il passaggio dell’Italia da Stato liberale a dittatura, si riunì e votò la sfiducia a Mussolini. L’andamento disastroso, per l’Italia, della guerra, fu alla base di questa decisione presa da uomini che, in larga parte, erano stati artefici della conquista del potere da parte del Partito Nazionale Fascista. In seguito, Mussolini riuscì a mettere le mani soltanto su 7 membri del Consiglio. Sei di loro, condannati dal Tribunale speciale per la difesa dello Stato della RSI, furono fucilati. Tra questi anche suo genero, Galeazzo Ciano.