Pubblicati da Alberto Quattrocolo

L’8 novembre la fiaccola passò a John Kennedy, «un idealista senza illusioni»

L’8 novembre vinse le elezioni un uomo che apparteneva all’élite, ma che aveva sofferto e sapeva riconoscere la sofferenza, e l’umanità, negli altri. Gli era stata una data medaglia durante la guerra, non per aver ucciso i nemici, ma per avere salvato delle vite umane. Un “idealista illusioni”, pare che avesse detto di sé. La sua non fu una vittoria esaltante, perché il pregiudizio e la diffidenza verso la sua fede indussero molti a non votarlo. Era un cattolico, di origini irlandesi. Si chiamava John Fitzgerald Kennedy.

Quell’irrealizzabile attentato a Mussolini che favorì l’affermazione della dittatura

Il 5 novembre 1925 Mussolini dava il via a misure repressive, progettate da tempo, tese a instaurare la dittatura. L’occasione propizia era arrivata, infatti, il giorno prima, con lo “strano” e fallito attentato alla sua persona da parte dell’ex deputato socialista, ex tenente colonnello degli alpini pluridecorato, Tito Zaniboni. Costui era convinto che non vi fosse altro mezzo per porre termine alla svolta tirannica impressa dal fascismo e per rendere giustizia Matteotti e a tutti coloro che erano stati colpiti dalla brutalità delle camicie nere. Le autorità, però, conoscevano le intenzioni di Zaniboni e potevano contare sui rapporti del loro informatore, che era il più stretto collaboratore dell’aspirante attentatore.