Pubblicati da Alberto Quattrocolo

1922, Strage di Torino

Il 18 dicembre Torino ricorda la strage compiuta in città da squadre fasciste nel 1922: nell’arco di tre giorni undici antifascisti furono uccisi e una trentina feriti.

Non mollare

È facile dire agli altri di non mollare. È un po’ meno facile dirlo a se stessi. Difficilissimo è riuscire davvero, giorno per giorno, a non mollare. Soprattutto, quando le spinte a lasciar perdere, a smettere la lotta, a rinunciare a credere, sono tante. Spinte dure, come le minacce, le botte o il carcere o il rischio di rimetterci la pelle. E spinte morbide, quali la famiglia, il posto di lavoro, la carriera, la quiete, le comodità …

Anche quel 15 dicembre un uomo decise di non mollare perché credeva fermamente che le azioni sue e degli altri, come e prima di lui indisponibili a cedere, sarebbero state «esempi di carattere e di forza morale alla generazione che viene dopo di noi»

 

Il naturale colore della verità

Il 13 dicembre del 2003 il mostro era stato messo in catene. E che avesse compiuto atrocità mostruose è fuori di dubbio. Non è fuori di dubbio però che le ragioni, pubblicamente dichiarate, del conflitto intrapreso per porre fine al suo dominio splendessero del naturale colore della verità.