Auschwitz: ultimo appello generale
Ultimo giorno, poi evacuate e distruggete tutto, perché nessuno venga mai a sapere che un milione di persone sono state assassinate.
Per fortuna, la storia prese un altro corso.
Questo autore non ha ancora scritto la sua biografia.
Ma siamo orgogliosi di dire che Alberto Quattrocolo ha già contribuito con 391 voci.
Ultimo giorno, poi evacuate e distruggete tutto, perché nessuno venga mai a sapere che un milione di persone sono state assassinate.
Per fortuna, la storia prese un altro corso.
La notte tra il 16 e il 17 gennaio del 1991 iniziò quella che Papa Giovanni Paolo II, definì un’avventura senza ritorno: la guerra. Era l’Operazione Desert Storm. Un’avventura senza ritorno per i tanti – civili e militari – che vi persero la vita, ma, forse, anche un’avventura senza ritorno per la vita attuale di centinaia […]
Torniamo in quella valle con un altro paio di occhiali. Guardiamo di nuovo il terremoto del Belice, ma da un altro punto di vista.
Quindici scosse di terremoto distrussero una valle, 10 paesi e centinaia di migliaia di vite. Cinquant’anni di ricostruzione, ma la rinascita non si è ancora compiuta.
Guarda i muscoli del capitano, tutti di plastica e di metano. Guardalo nella notte che viene, quanto sangue ha nelle vene. Il capitano non tiene mai paura, dritto sul cassero, fuma la pipa, in questa alba fresca e scura che rassomiglia un po’ alla vita Iniziava così I muscoli del capitano, di Francesco de Gregori, […]
“C’è stata una volta durante un periodo di crisi nazionale in cui politici di entrambi gli schieramenti misero da parte le faziosità politiche per scoprire la verità. C’è stata una volta in cui Democratici e Repubblicani si unirono per portare a una fine pacifica una presidenza corrotta e criminale. C’è stata una volta in cui i membri del Congresso misero la difesa della nostra democrazia sopra agli interessi dei partiti, per la ricerca di un bene maggiore. C’è stata una volta”.
Così Robert Redford riassunse l’epilogo della vicenda del Watergate. In Tutti gli uomini del presidente, Redford e Dustin Hoffman interpretavano rispettosamente Bob Woodward e Carl Bernstein, i due cronisti del Washington Post, la cui inchiesta mise al corrente il popolo americano delle malefatte dell’entourage di Richard Nixon, 37° Presidente USA.
Con lui si identificarono milioni di teenagers nel mondo, ma questo piccolo, talentuosissimo, “angelo mediterraneo, di origini siciliane, teppista da bambino e già beniamino del pubblico a soli 11 anni, amico di James Dean, uno tra i primi attori hollywoodiani a dichiarare la propria bisessualità, sapeva non prendersi troppo sul serio e reagire con autoironia tanto al successo che al declino. Si chiamava Sal Mineo e oggi, se non fosse stato accoltellato da uno sbandato, quale era lui da piccolo, avrebbe compiuto ottantun’anni.
“Gran brutta malattia, il razzismo, più che altro strana: colpisce i bianchi ma fa fuori i neri“.
Proponiamo alcune riflessioni sul tema della mediazione dei conflitti rispetto alle situazioni in cui alla base del conflitto vi siano il pregiudizio e l’odio razzista. Lo spunto è fornito dal primo caso che venne gestito in uno dei nostri Servizi gratuiti di Ascolto e Mediazione, quasi vent’anni fa.
Muoiono in 6 quel giorno, pur di manifestare contro un licenziamento ingiusto. Il loro lavoro non poteva essere così senza difese.
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