Sakharov, comunista e patriota convinto, qual’era, a trentadue anni, nel ’53, divenne il padre della prima bomba H sovietica. Ma nel 1975 fu insignito del Nobel per la pace. Avendo compreso che la pace non può essere garantita dagli arsenali, né dalle minacce della guerra, aveva dedicato tutte le sue energie, come scienziato e come intellettuale, alla causa di una pace vera e globale, basata sul rispetto dei diritti umani per tutti, ovunque, senza eccezioni, e sulla difesa della libertà. La libertà di pensiero e di coscienza, la libertà di parola e di associazione, la libertà di stampa e di religione, la libertà di movimento e la libertà dal bisogno. Per queste battaglie fu arrestato e perseguitato dal regime sovietico, ma non si arrese mai. Le sue battaglie per lo stato di diritto, contro il nazionalismo e contro l’ottusità, i pregiudizi, la demagogia, le discriminazioni e le ingiustizie non hanno perso un grammo di attualità.