Jalta, la conferenza sul destino del mondo
Tre uomini, tre nazioni, una guerra da concludere, un mondo da spartirsi. Si incontrarono in Crimea e lì decisero le sorti di tutti.
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Ma siamo orgogliosi di dire che Alberto Quattrocolo ha già contribuito con 391 voci.
Tre uomini, tre nazioni, una guerra da concludere, un mondo da spartirsi. Si incontrarono in Crimea e lì decisero le sorti di tutti.
Il primo di una lunga, e triste, serie di episodi di violenza. Resa inevitabile, autorizzata, causata o solo concomitante alla campagna elettorale del 2018?
«Oggi i russi combattono con un eroismo e uno spirito di sacrificio senza pari, ed essi combattono contro di noi solo per difendere la loro dignità umana». Ciò fu quanto scrisse in un rapporto ufficiale un funzionario nazista, Otto Bräutigam, mentre infuriava la battaglia di Stalingrado. Deplorava, spassionatamente, il fatto che il terrore pianificato e realizzato dai suoi connazionali, insieme alla politica di sterminio e sfruttamento della popolazione sovietica, invece di indurla ad accogliere i tedeschi come liberatori e a rivoltarsi contro i bolscevichi, la inducesse a resistere con disperato coraggio.
“[…] E voi ci avete morso troppo. E troppo a lungo. In noi avete sempre visto un mercato e basta, a noi avete sempre esportato le cose cattive e basta. Le cose buone, come il progresso materiale, ve le siete tenute per voi.”
Da uno dei più pericolosi conflitti della storia umana scaturirono conquiste scientifiche prima inimmaginabili.
Quel 30 gennaio del 1933 non ci fu un colpo di Stato né una rivoluzione Adolf Hitler non ottenne il potere con un colpo di Stato. Egli divenne cancelliere del Reich il 30 gennaio del 1933, ricevendo l’incarico dal presidente Paul Von Hindenburg, secondo le procedure previste dalla costituzione di quella repubblica democratica che si […]
La violenza psicologica nelle relazioni di coppia La violenza psicologica è il tentativo di controllare l’altra persona senza ricorrere alla violenza fisica, ma mediante minacce e intimidazioni, ricatti, atteggiamenti e comunicazioni squalificanti e offensivi. La violenza psicologica, quindi, non utilizza la forza fisica. Si manifesta soprattutto con parole e con atteggiamenti e atti volti a […]
“Sarà per quella faccia mite, da primo della classe che ci lascia copiare i compiti, sarà per il rigore che dimostra nelle inchieste, Alessandrini è il prototipo del magistrato di cui tutti si possono fidare; era un personaggio simbolo, rappresentava quella fascia di giudici progressisti, ma intransigenti, né falchi chiacchieroni, né colombe arrendevoli.”
Walter Tobagi
Un successo internazionale o una macchia indelebile? Forse, la medaglia per il caso Dozier presenta due facce opposte. Luci e ombre di una storia insabbiata per decenni.
Solo ricordando, si può contrastare la sleale, cinica e opportunista propaganda di chi, per calcolo politico o per ottusità, da sempre tenta di negare la verità di quella tragedia immane. E si può smascherare chi cerca di impedire che la memoria collettiva aiuti a riconoscere la natura delle atrocità commesse ai giorni nostri.
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