Stand by me | Accoglienza e sviluppo del territorio
Intervista a Maurizio Dematteis
Senza il coinvolgimento delle realtà locali gli ospiti richiedenti asilo o protezione umanitaria rischierebbero di non trovare opportunità di avere rapporti con il tessuto locale
Parlando d’inclusione, qual è la prima immagine che ti viene in mente?
Un tavolino di un bar sul Colle di Sestriere (To) al quale il gestore gioca a Belot (gioco di carte di origine francese molto praticato in Val Chisone) con il vice sindaco e altri clienti. Il bar si chiama Café Creme, il gestore Vebi Zeneli, arrivato in Piemonte con i “barconi” nel 1991. Oggi il bar di Vebi è l’unico aperto tutto l’anno dalle 6 alle 20 sul colle di Sestriere. Un punto di riferimento per i residenti, tutti: un servizio per l’autista del pullman, come per i connazionali di Vebi che ci trovano la stampa albanese, come per gli sciatori in stagione. Un servizio che mancava, un punto di incontro tra flussi (sciatori, residenti, migranti) in una società sempre più fluida.
Puoi raccontarci in breve qual è il tuo ambito d’impegno sul tema della migrazione?
Sono un giornalista, ricercatore e videomaker: mi occupo di temi sociali (tra cui l’immigrazione) e ambientali e di tematiche legate ai territori alpini. Nel 2010 ho pubblicato il volume Mamma li turchi, Edizioni Chambra d’Oc 2010, con testimonianze audio, fotografiche e video di comunità straniere residenti nei comuni delle comunità montane piemontesi. Nel 2010 ho collaborato alla realizzazione del volume La frontiera Addosso (di Luca Rastello) sul diritto d’asilo, editori Laterza, sviluppando la parte relativa al reportage da Patrasso. Nel 2012 ho collaborato alla realizzazione di Vivere da stranieri in aree fragili (a cura di Giorgio Osti), Liguori Editore, sviluppando il capitolo sulle comunità straniere nelle valli alpine del nordovest italiano. Nel 2014 ho collaborato alla realizzazione di Nuovi montanari. Abitare le Alpi nel XXI secolo, (a cura di Federica Corrado, Giuseppe Dematteis, Alberto Di Gioia) Terre Alte-Dislivelli, Franco Angeli, sviluppando il capitolo su Val Tanaro e Imperiese, dove sono presenti esperienze di immigrato da paesi terzi.
Quale può essere il ruolo del contesto territoriale per l’inclusione dei migranti?
Senza il coinvolgimento delle realtà locali gli ospiti richiedenti asilo o protezione umanitaria rischierebbero di non trovare opportunità di avere rapporti con il tessuto locale, vanificando il processo di integrazione che potrebbe attuarsi nei mesi che precedono la sentenza della Commissione locale per il riconoscimento dello status di rifugiato. (Tratto dalla ricerca Montanari per forza. Quali opportunità per i migranti forzati nelle montagne italiane? Quali opportunità per le montagne italiane nell’accoglienza dei migranti forzati?, 2017, Maurizio Dematteis e Alberto Di Gioia)
MAURIZIO DEMATTEIS
Maurizio Dematteis è giornalista, ricercatore e videomaker. Si occupa di temi sociali e ambientali e di tematiche legate ai territori alpini. Attualmente dirige l’Associazione Dislivelli ed è direttore responsabile della rivista web mensile Dislivelli. Interverrà al convegno “Stand by me” come relatore nella tavola rotonda del 25 maggio dedicata ad accoglienza e sviluppo del territorio.