Il 31 agosto 2017 l’aggressione della donna rumena in provincia di Savona è di dominio pubblico
Giunge al grande pubblico con tre mesi di ritardo il racconto della signora vittima di percosse.
Una mattina di maggio, Florentina Grigore prende l’autobus che la porterà a lavoro. Non ha alcun biglietto da timbrare, non perché approfitti dei mezzi pubblici, ma perché in borsa ha l’abbonamento. Il suo non avvicinarsi all’obliteratrice, però, non passa inosservato, e le costerà caro.
Florentina ha 44 anni ed è di origini rumene, ma vive in Italia da 15 anni. Abita ad Andora, comune della provincia di Savona a circa mezz’oretta da Borghetto Santo Spirito, altra piccola città ligure, dove ha sede una struttura di assistenza per anziani. È qui che lavora Florentina: la mattina presto, alle 5:30 circa, prende il bus e si siede a cercare ancora un po’ di riposo.
Quel giorno, però, troverà ben altro. Riferisce infatti che un uomo, italiano, di circa settant’anni, le si avvicina e le intima di scendere dal mezzo alla prima fermata, perché non ha timbrato. Non timbrare corrisponde a non avere il biglietto, fatto che, probabilmente, agli occhi del signore si lega ai tratti somatici della donna: come tutti gli stranieri, non paga il servizio pubblico. I toni si alzano: si arriva alle urla, agli insulti, alle ingiurie razziali, alle minacce e, infine, a mani e piedi.
Un’aggressione con chiaro sfondo razzista, stando alla versione della signora, che costringe l’autista a fermare il mezzo e tentare di bloccare l’uomo. Florentina, però, ha già ricevuto parecchi colpi, per cui viene portata all’ospedale più vicino, ad Albenga. Dopo le medicazioni, i medici emettono il verdetto: dieci giorni di prognosi. Non abbastanza da far partire la denuncia d’ufficio, ma sufficienti per dare avvio alle indagini dei carabinieri, dopo che la signora ha raccontato loro lo svolgimento dei fatti.
È noto che le forze dell’ordine hanno trasmesso gli atti alla Procura della Repubblica, ipotizzando il reato di lesioni. Sarà compito del magistrato verificare la sussistenza di un elemento razzista, eventualmente codificabile come aggravante del reato stesso. Certo è che, in questo caso come in molti altri, si fa fatica a parlare di pietà.
Alessio Gaggero
L’ignoranza e il razzismo rendono l’uomo pericoloso situazioni così ne ho viste tante individui convinti di essere al di sopra di tutto e purtroppo gli anziani hanno il primato pieni di preconcetti verso gli immigrati fanno di tutta l’erba un fascio