Il 30 ottobre 2008 la Croce Rossa Italiana viene commissariata

La Croce Rossa nacque nel 1859: un giovane svizzero, che affrontò l’orrore della seconda guerra d’indipendenza italiana, si rese conto della necessità di istituire una squadra di infermieri volontari, che attraversasse i campi di battaglia per portare sollievo ai feriti. Quattro anni più tardi, la città svizzera di Ginevra testimoniò la nascita della più grande organizzazione umanitaria al mondo.

La società italiana fu la quinta a formarsi, con capofila il Comitato milanese, formalizzato nel 1864. Da allora, tante modifiche si sono susseguite. Nata come ente morale, oggi è un ente privato d’interesse pubblico, posto sotto l’alto Patronato del Presidente della Repubblica, ausiliario dei poteri pubblici nel settore umanitario, e prende il nome di Associazione Italiana della Croce Rossa.

L’insieme dei soci volontari, dei dipendenti e dei militari che ne fanno parte supera ampiamente le 150.000 persone. È facile immaginare l’elevato numero di contraddizioni e difficoltà che si possono incontrare nel confronto con dei numeri tanto ampi. A partire dal 1980, infatti, diversi Governi sono stati costretti a commissariare l’Associazione. L’ultima situazione di questo tipo ha avuto luogo il 30 ottobre di dieci anni fa, quando l’ex Presidente Massimo Barra ha dovuto cedere il posto a Francesco Rocca. Queste le parole dell’avvocato:

Nei confronti di Massimo nutro davvero tanta stima. A livello internazionale la sua presidenza ha dato un grandissimo lustro al nostro ente. Detto questo, se è stato commissariato qualche errore l’avrà commesso. E se devo dire la mia, lui e il suo consiglio non sono stati sufficientemente risoluti nell’intervenire su alcuni aspetti strutturali che in questi anni hanno danneggiato la Croce Rossa.

 

Con lo slogan: «Meno Stato, più volontariato», Rocca ha dovuto affrontare numerose crisi, tra cui il terremoto a Haiti nel 2010, la carestia nel Corno d’Africa nel 2011, le crisi in Medio Oriente e altri grandi emergenze umanitarie che hanno visto la Cri e la Mezzaluna Rossa in prima linea, senza dimenticare i terremoti in Italia e la crisi dei migranti nel Mediterraneo.

Difficile valutare tanti anni di lavoro, ma una cosa è certa: oggi, Rocca è anche alla guida della Federazione internazionale delle società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, primo italiano nella storia a ricoprire tale carica. Non male per un ex “venditore di morte”: a 19 anni, infatti, fu condannato per spaccio di droga, ma, a qualcuno potrà sembrare incredibile, un uomo ha anche la possibilità di ravvedersi e aggiustare il tiro. Rocca sembra essere uno splendido esempio di giustizia riparativa: il numero di persone che ha contribuito ha salvare è incalcolabile. Per usare le sue parole:

L’umanità è fragile, ogni individuo è fragile e può sbagliare, ma si deve rispondere alle fragilità, generali e individuali.

Alessio Gaggero

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