Tesi di Federica Fasano: La mediazione familiare: uno spazio per restituire voce alle emozioni
La tesi di Federica Fasano per il Corso in Mediazione Familiare è un percorso di esplorazione nella parte tradizionalmente più disconosciuta del conflitto, quella emotiva. Federica Fasano, infatti, si è posta
«l’obiettivo di mostrare come l’istituto della mediazione familiare non si concentri soltanto sul raggiungimento dell’accordo, ma cerchi di esplorare i vissuti emotivi dei confliggenti grazie alla professionalità dei mediatori e degli strumenti di cui si avvalgono».
Tesi di Stefania Guido: Complessità dell’ascolto, ascolto della complessità in mediazione familiare
La tesi di Stefania Guido per il nostro Corso in Mediazione Familiare riflette fedelmente lo spirito e l’atteggiamento con cui si è posta nel percorso formativo.
Come lei stessa ha scritto, tale disposizioni è quella di chi intende
«mantenere in tensione la domanda di conoscenza, senza l’urgenza di soddisfarla e, talvolta, di saturarla con risposte immediate; immediate e per questo acquietanti. Dal lavoro del domandarsi possono sorgere riflessioni e connessioni impreviste, per lo meno non previste fino a quel momento. Possono però anche sorgere posizioni difensive volte a ridurre lo spazio del non conosciuto che quella stessa domanda aprirebbe. Non si tratta soltanto di un processo intellettuale in base al quale il nostro interesse potrebbe risultare più o meno sollecitato in funzione del già conosciuto o, diversamente, in funzione del non conosciuto. Penso, piuttosto, che il confronto con la conoscenza – ovvero con il non ancora conosciuto – mobiliti importanti vissuti che riverberano il modo sempre singolare con cui ciascuno si rapporta al limite. Vissuti che orienteranno sia il pensiero che le azioni poiché daranno a questo stesso limite una significazione peculiare».
Ascolto (ed empatia) nella mediazione penale
Si parla anche di cinema - i due capolavori del cinema comico italiano, “I soliti ignoti” e “Guardie e ladri”(a quest'ultimo avevamo già dedicato un post della rubrica Corsi e Ricorsi), e di musica (la canzone la “Guerra di Piero”) - in questo terzo articolo (e video), dedicato alla mediazione penale, tratto dall’incontro organizzato e condotto da Maria Alice Trombara, Maria Rosaria Sasso e Antonella Sapio, All’ora del thè, in compagnia di Alberto Quattrocolo dell’Associazione Me.Dia.Re
Gli esempi cinematografici (si fa notare, incidentalmente, che alla regia e alla sceneggiatura di entrambi aveva messo mano Mario Monicelli e che entrambi vedevano nel cast la presenza determinante di Totò) e la canzone di Fabrizio De André, infatti, servono a supportare alcune riflessioni sull’ascolto svolto dal mediatore penale e sull’empatia: sia quella che egli, ascoltando, deve declinare nel suo relazionarsi con i protagonisti della vicenda, che quella che, a seguito del suo ascolto, può svilupparsi tra di loro. Infatti, lo spunto proposto da una domanda di Maria Alice Trombara ad Alberto Quattrocolo è stato il seguente:
«Alberto, mi volevo ricollegare a quello che tu dicevi sulla mediazione penale specificando che attualmente il modello della Morineau è quello che si usa maggiormente in Europa, ma anche Oltreoceano (pensiamo al Canada): sappiamo che la Morineau propone questa tripartizione in “Teoria”, “Crisi” e “Catarsi”, che lei, come “numismatica greca”, prende dalla tragedia greca, ma nel mondo moderno, nel mondo attuale, come viene vissuta dai nostri medianti questa tripartizione (appunto, “Teoria”, “Crisi” e “Catarsi”) e il mediatore come riesce ad accompagnarli in questi tre stadi, ossia dalle emozioni ai valori, diciamo così?».
Gli sbocchi professionali per i mediatori penali e per i mediatori familiari
Quali sono gli sbocchi lavorativi per chi vuole formarsi per diventare un mediatore penale o un mediatore familiare o per chi vuole acquisire entrambe le competenze? A questa domanda hanno risposto Alberto Quattrocolo (dell’Associazione Me.Dia.Re.) e l’avv. Giovanni Grauso (mediatore familiare, supervisore dei mediatori familiari e membro del Consiglio Direttivo dell’A.I.Me.F.) nell’ambito del ciclo di incontri All’ora del thè, in compagnia di …, organizzato e condotto da Maria Alice Trombara, Maria Rosaria Sasso e Antonella Sapio, dedicato a «Mediazione Familiare e dintorni. Chiacchiere in rete. “Perché tutti siamo importanti nelle dinamiche familiari”»
Differenze e similitudini tra mediazione familiare e mediazione penale
In una piacevole chiacchierata del 7 luglio 2021 di Antonella Sapio, Maria Rosaria Sasso, Maria Alice Trombara e Giovanni Grauso con Alberto Quattrocolo (dell'Associazione Me.Dia.Re.) sono stati affrontati diversi argomenti riguardanti il tema della mediazione penale. Il primo affrontato è stato quello dei rapporti tra la mediazione familiare e la mediazione penale da un punto di vista applicativo-operativo: in questo articolo, che contiene anche il video dell'intervista, ci si sofferma sugli elementi in comune e le differenze tra questi due strumenti di gestione dei conflitti sotto molteplici punti di vista: il contesto giuridico; il contesto relazionale (all'interno del quale ci si sofferma sul processo di vittimizzazione, sui meccanismi di autogiustificazione e sul tema della violenza); il conflitto; i principali modelli teorico-operativi; l'ascolto e l'accoglienza delle persone al di là del loro ruolo di parti.