L’esperienza di Ascolto e Mediazione al tempo del Covid
Proponiamo una sorta di bilancio emotivo di circa 15 mesi di attività gratuita di Ascolto e Mediazione al tempo del Covid. Quali sentimenti, emozioni, dinamiche relazionali, conflitti interni ed esterni sono approdati nei nostri servizi gratuiti? Quanto ancora pesano i fardelli trascinati in questi mesi, quanto affliggono ancora le perdite sofferte e quanto angosciano tuttora le difficoltà del futuro?
Tesi di Lucy Battù: L’ascolto del desiderio nella mediazione familiare
La tesi di Lucy Battù per il Corso in Mediazione Familiare è un percorso di ricerca sul tema dell’ascolto (declinato sotto molteplici aspetti, incluso quello rinvenibile nelle religioni buddista, cristiana, ebraica e induista) svolto dal mediatore a beneficio dei protagonisti del conflitto, in particolare dell’ascolto dei loro desideri (infatti, Lucy Battù per svolgere questo itinerario si avvale, a mo’ di veicolo, degli spunti offerti da Michel Lobrot), senza trascurare, però, un aspetto tutt’altro che secondario: il mediatore deve saper ascoltare anche se stesso e, quindi, anche i propri desideri, cioè, in particolare, quelli nutriti verso il conflitto che sta gestendo e i confliggenti che sta ascoltando. Infatti, come ricorda Lucy, recuperando le riflessioni di George Pavlich:
«il mediatore, è colui che accoglie sia la parola che vela sia quella che svela e sa situarsi all’interno dell’ambiguità del linguaggio con lo stesso coraggio con il quale accetta di lavorare con le parti nel disordine, nel caos, nel non senso del conflitto che vivono ed esprimono». Quindi, «se i confliggenti non riescono a “riconoscersi” tra di loro, il mediatore, dovrà “riconoscere” a ciascuno le proprie emozioni, non i fatti».
Tesi di Samanta Antonelli: Il dialogo delle voci nella mediazione familiare.
La tesi di Samanta Antonelli per il Corso in Mediazione Familiare è un’esplorazione sul tema dell’ascolto svolto dal mediatore, nella prospettiva della sua attività di facilitazione del dialogo tra le “voci interne”. Quella di Samanta Antonelli, però, non è una ricerca astratta, ma una riflessione ricca di risvolti concreti e umanissimi, anche a partire dalla sua esperienza personale, psicoterapeutica, e formativa (con espliciti rimandi agli esercizi sull’ascolto e sulla mediazione svolti in aula e all’attività di mediazione realizzata nel corso del tirocinio).
«Il tema dell’Ascolto, così tante volte ripreso, analizzato e approfondito durante il mio percorso formativo, professionale e personale ha assunto nuove sfumature e si è ulteriormente complessificato. Anche il termine Mediazione, che prima di iniziare il master aveva per me strettamente a che fare col “mettere d’accordo” e portava con sé, nella mia esperienza professionale e personale, un certo carico di fatica e frustrazione, è stato risignificato in accezioni che sento più autentiche e alla mia portata.».