Quinto appuntamento di Note di mediazione: ancora su Il caffettino caldo” per parlare del conflitto al tempo dell’epidemia

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Il quinto appuntamento di Note di Mediazione  torna ad ispirarsi alla canzone "Il caffettino caldo" di Fabio Concato per riflettere su come il momento di grande difficoltà, che tutti stiamo vivendo, nello stravolgimento delle nostre abitudini, in seguito alle norme restrittive emanate dal Governo, atte a contenere la diffusione del Covid-19, si rifletta nella nostra conflittualità quotidiana e in particolare sulle modalità relazionali adottate sui social. 

Intervista a Vera Barzizza

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Le riflessioni proposte da Vera Barzizza, in questo video della rubrica Interviste ad ex corsisti, sono tanto scomode quanto profonde e non scevre da risvolti autocritici. Vera Barzizza, infatti, svolge delle considerazioni che sono frutto dell'esperienza maturata come assistente sociale, in una prospettiva anche auto-osservativa in cui valorizza gli spunti offerti dalle sue competenze come mediatrice penale e come mediatrice familiare (seguì la la settima edizione del Corso di Mediazione familiare e la dodicesima edizione del Corso di Mediazione Penale dell’Associazione Me.Dia.Re.).

Quarto appuntamento di Note di mediazione: Il caffettino caldo” di Fabio Concato

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Il quarto appuntamento di Note di Mediazione prende spunto dalla canzone "Il caffettino caldo" di Fabio Concato per svolgere delle riflessioni su come la mediazione dei conflitti potrebbe essere d'aiuto nella quotidianità ed, in particolar modo. in un momento socialmente non facile come quello attuale, esasperato dall'emergenza sanitaria legata al diffondersi del Coronavirus.

Riflessioni filosofiche: La mediazione dei conflitti e il concetto di applicazione.

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La mediazione dei conflitti usa delle tecniche, ma non è una tecnica.

Infatti, in questo post di Maurizio D'Alessandro, prendendo le mosse da Hans Georg Gadamer, il pensatore che più ha contribuito al recupero di Aristotele nell’ermeneutica del Novecento, giunge ad affermare:

«Non si nega che la mediazione dei conflitti si avvalga di tecniche ripetibili, insegnabili e, dunque, trasmissibili, ma solo che essa usa delle tecniche senza essere essa stessa una tecnica. Il mediatore, perciò, è tenuto a tenere sempre in conto il singolo caso particolare che non va posto acriticamente sotto una categoria “tecnico-scientifica”, ma messo in relazione a più valori, massime dell’azione, norme etc. affinché il singolo caso stesso non risulti soffocato da una "proceduralizzazione” dell’agire che tenga in considerazione più i temi - quali: conflitto, sistema giudiziario, mediazione - che non i vissuti di colui il quale quel conflitto sta vivendo e che deve essere tutelato dal desiderio del mediatore di strumentalizzare conflitti e confliggenti per fini propri e che sono estranei allo spirito di neutralità, libertà di scelta, accoglienza del conflitto che dovrebbero caratterizzare queste forme di pratica».

Ma occorre leggere il post, per comprenderne i passaggi e rifletterci sopra.

Tesi di Luca Pugliese: La mediazione familiare nella separazione di fronte alla disabilità

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La tesi proposta da Luca Pugliese nel Corso in Mediazione Familiare è un avvicinamento alle "famiglie lacerate non solo dal dolore del trauma che la disabilità porta con sé, ma anche appesantite dai conflitti che la separazione porta con sé".

“In una società come quella attuale in cui le modificazioni strutturali e culturali della famiglia sono in continuo divenire, credo sia necessario lasciare aperti gli spazi del confronto e del supporto rispetto a tali cambiamenti. Il concetto di conflitto è altamente connotato da valenze negative e per questo demonizzato, tanto che si attuano comportamenti difensivi con il solo risultato dell’evitamento, mentre l’affrontare tale situazione con l’aiuto di un terzo porterebbe ad un maggior livello di benessere nella gestione dell’evento”.

Tesi di Daria Moschetti: La mediazione familiare in presenza di genitori anziani non autosufficienti

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La tesi che Daria Moschetti  ha proposto al termine del Corso in Mediazione Familiare, attraverso l’esame di due casi reali, indaga le potenzialità della mediazione familiare quale risorsa per la gestione di quelle dinamiche intra-famigliari rese critiche o conflittuali dall’accudimento di un genitore anziano non autosufficiente.

Intervista ad Annalù Mirone

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In questo video della rubrica Interviste ad ex corsisti diamo la parola ad Annalù Mirone, che, dopo aver seguito l’ottava edizione del Corso di Mediazione familiare e di Mediazione Penale dell’Associazione Me.Dia.Re. (novembre 2015 - gennaio 2017), è stata assunta come mediatrice penale minorile presso il relativo Centro di Mediazione della Città di Torino.

Intervista ad Alessio Gaggero

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Parliamo con Alessio Gaggero, in questo quarto video della rubrica Interviste ad ex corsisti. Anche in tal caso diamo la parola ad un mediatore familiare che ha seguito uno dei corsi di Mediazione familiare e di Mediazione Penale dell’Associazione Me.Dia.Re. (era l’ottava edizione, iniziata nel novembre del 2015 e conclusa nel gennaio 2017), al termine del quale ha iniziato a lavorare presso il Centro di Mediazione di Torino, sviluppando un’esperienza ormai triennale come mediatore penale minorile.

Essendo, però, anche uno psicologo, Alessio si soffermerà anche sulle differenze tra quella professione e quella di mediatore.

Diciannovesima puntata di Conflitti in corso

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Nel diciannovesimo incontro di Conflitti in corso, commentiamo la mail di una persona che descrive non un conflitto di coppia, ma una situazione violenza psicologica.

Tesi di Beatrice Reteuna Contin: “Cosa serve per dialogare?”- La mediazione famigliare e la pratica collaborativa: diversi metodi, stessi obiettivi

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La tesi di Beatrice Reteuna Contin discussa al termine del Corso in Mediazione Familiare è un’esplorazione delle similitudini e delle differenze tra mediazione familiare e pratica collaborativa, di cui cerca di evidenziare potenzialità e limiti.