Intervista ad Eleonora Ferraro: il conflitto e la Coordinazione Genitoriale

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Dialoghiamo con Eleonora Ferraro (educatrice, life and family coach, mediatricecoordinatrice genitoriale) sui complessi rapporti conflittuali che possono svilupparsi tra genitori separati e sull'utilità, a tale riguardo, della Coordinazione Genitoriale: gli strumenti offerti da questa professionale, infatti, possono rivelarsi particolarmente utili per la gestione pratica dei loro conflitti su aspetti relativi all'educazione e alla cura dei figli. Quest'intervista è utile anche per comprendere le principali differenze tra l'approccio della Coordinazione Genitoriale e quello della mediazione familiare.

Tesi di Francesca Guido: La stanza della mediazione familiare. Dal setting alla trasformazione del conflitto

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La tesi dell’avv. Francesca Guido per il Corso in Mediazione Familiare è un’esplorazione, una sorta di viaggio, per così dire, "dalla periferia al centro" della stanza della mediazione familiare: cioè, della concreta messa in pratica della mediazione familiare, osservata dal punto di vista di tutto ciò che concorre a creare un setting accogliente, favorente lo sviluppo di un rapporto di fiducia.

La sua tesi è, dunque, un percorso che

«gradatamente si addentra nelle dinamiche spaziali, fisiche ed emozionali che caratterizzano la fase introduttiva della relazione tra il/i mediatore/i ed i coniugi confliggenti».

La tensione tra pensiero scientifico e pensiero anti-scientifico nella terza intervista a Maurizio D’Alessandro

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Alla domanda sul cosa pensare della tensione tra pensiero scientifico e pensiero antiscientifico divenuta così importante e perfino ingombrante, Maurizio D'Alessandro risponde che per sviluppare tale tema è necessario partire da due autori Cartesio e Galileo: poiché il dibattito sul metodo dell’inizio del ‘600 ritorna attuale in questo momento storico in cui l'umanità riversa tutte le proprie speranze sulla scienza e sul suo sapere. Da ciò, inevitabilmente deriva un secondo quesito che riguarda il modo in cui quel dibattito si svolge in termini di linguaggio. A questo proposito egli osserva che nel linguaggio politico si sviluppa una tensione maggiore di quelle che caratterizza la discussione sul piano scientifico poiché vengono a mancare oggetti “consistenti” e quantificabili.